Chiesa di San Zeno
La chiesa di San Zeno di Cerea si trova precisamente sulla strada che va dal centro del paese verso
Bovolone, lungo via San Zeno, denominata così proprio per la presenza della chiesa romanica.
A partire dal XII secolo, con la costruzione di un'ulteriore chiesa nel centro cittadino di Cerea, dedicata
a Santa Maria, si temeva che l'antica chiesa di San Zeno venisse abbandonata e trascurata, ma grazie
agli abitanti di Cerea, è sopravvissuta al logorio dei secoli fino ai giorni nostri.
Fu costruita quasi interamente in laterizio, con filari di mattoni più grossi alternati a filari più sottili che
creavano un particolare effetto coloristico, quasi una vibrazione delle superfici.
L'aspetto attuale della chiesa è il risultato dell'ultimo restauro, compiuto nel 1910: furono innalzati i muri
della navata centrale e della facciata, che assunse il profilo a salienti, variando dal precedente a
capanna.
Cenni storici
La chiesa, eretta probabilmente nel 1110, secondo la leggenda da Matilde di Canossa, infeudata in
quel periodo dal Capitolo dei canonici veronesi del castello di Cerea. Nel corso dei secoli, venne più
volte danneggiata dai terremoti (1117 e 1298), che causarono molte rovine anche nelle zone circostanti
e venne ammodernata più volte (alla fine del XIII secolo vengono fatti risalire gli affreschi interni alla
chiesa) e, nel XVIII secolo, corse il rischio di essere demolita. Dalla metà del XVI secolo, infatti, vi
furono diversi periodi di interventi di restauro e recupero, ma troppo spesso portarono benefici solo
temporanei e non definitivi. Ciò era motivato anche dalle scarse somme finanziarie che il comune
aveva a disposizione in questa fase di transizione per la chiesa che durò ben 3 secoli. Proprio in questi
anni sono cominciati i lavori di restauro del campanile, di messa in funzione della campana, che
inizialmente era appoggiata in modo pericolante a due travi lignei, di ripavimentazione e di
sistemazione della sagrestia, poi ripetuti più volte nel corso dei secoli, oltre alla fornitura di oggetti utili
all'arredamento e alle celebrazioni, come le candele.
Il restauro del Novecento[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1902, dopo anni in cui la chiesa era stata trascurata e, anzi, più volte si era tenuta in
considerazione l'ipotesi della demolizione, il crollo del campanile di San Marco a Venezia segna un
momento di svolta, mettendo in allarme tutti gli ecclesiastici.
San Zeno ed il suo campanile furono sottoposti ad una perizia che mise in evidenza i danni e le ingenti
spese che sarebbero state necessarie per risolverli. I muri laterali, sia a monte che a valle, erano ormai
strapiombati verso l'esterno, con conseguenze gravi anche sulle travi del tetto che avevano una minor
superficie sulla quale potersi appoggiare. Alcuni dei ciottoli della facciata, invece, erano danneggiati,
come quelli all'interno del campanile. Infatti, nella zona in cui erano poste le campane, le arcate erano
pericolanti. Il sindaco e le autorità ecclesiastiche del comune di Cerea concordarono, quindi, di
mantenere chiusa al pubblico la chiesa fino al termine dei lavori di restauro, che sarebbero iniziati
immediatamente dopo la perizia ed avrebbero provveduto a sistemare definitivamente gli annosi
problemi.
Esterno[modifica | modifica wikitesto]
L'edificio, oltre alla chiesa, presentava anche una piccola sacrestia, inserita fra la parte adibita alle
funzioni religiose ed il campanile. Questa anticamente era la dimora dell'arciprete, ma fu demolita
durante i restauri. Erano presenti anche due finestre di forma allungata lungo l'abside maggiore, che
nella prima metà del XX secolo furono otturate come quelle che si trovavano lungo il muro perimetrale
destro. Alla chiesa si accede tramite una scalinata che conduce alla porta d'entrata principale nella
facciata della chiesa, sulla quale sono ben visibili il caratteristico oculo ed i due finestrini laterali
strombati. L'impianto interno della chiesa, presenta tre navate, che terminano in altrettante absidi. Le
tre navate sono separate da sei arcate sorrette da pilastri, dove vi sono gli affreschi interni di
particolare valore.
Interno[modifica | modifica wikitesto]
All'interno, vi sono venti opere d'arte dipinte, tutte dotate di cornici a fasce colorate. Quasi tutti sono
situati in corrispondenza dei pilastri dell'edificio. Alcuni sono lacerati dal tempo e dai tentativi mal
riusciti di recupero e mostrano tre strati sovrapposti di intonaco. Tra le opere che è possibile osservare
con esattezza risaltano le sei Madonne con bambino. I personaggi sono generalmente raffigurati
frontalmente e dalle caratteristiche artistiche sembrano appartenere ad autori locali.
Sul secondo pilastro di destra, sono raffigurati ‘'San Zeno e un santo cavaliere'’, rendendo onore, in
modo particolare, al primo, cui è dedicato l'edificio religioso. L'opera risale all'incirca alla prima metà del
XIV secolo e si tratta dell'affresco che si è conservato maggiormente rispetto agli altri, anche se non è
possibile identificare il santo accanto a San Zeno. La cornice è a fasce bianche, rosse e verdi, con
sfumature giallo-ocra, che hanno il compito di delimitare lo sfondo. I due Santi, hanno la testa
circondata da una grossa aureola bianca e rossa, le cui dimensioni sforano nella cornice stessa. San
Zeno è riconoscibile anche per il copricapo, che denota il suo ruolo di vescovo.
a chiesa di San Zeno di Cerea si trova precisamente sulla strada che va dal centro del paese verso
Bovolone, lungo via San Zeno, denominata così proprio per la presenza della chiesa romanica.
A partire dal XII secolo, con la costruzione di un'ulteriore chiesa nel centro cittadino di Cerea, dedicata
a Santa Maria, si temeva che l'antica chiesa di San Zeno venisse abbandonata e trascurata, ma grazie
agli abitanti di Cerea, è sopravvissuta al logorio dei secoli fino ai giorni nostri.
Fu costruita quasi interamente in laterizio, con filari di mattoni più grossi alternati a filari più sottili che
creavano un particolare effetto coloristico, quasi una vibrazione delle superfici.
L'aspetto attuale della chiesa è il risultato dell'ultimo restauro, compiuto nel 1910: furono innalzati i muri
della navata centrale e della facciata, che assunse il profilo a salienti, variando dal precedente a
capanna.