La Storia della Città
Le prime notizie su Cerea si hanno verso il 923, anche se nel territorio comunale sono molti i ritrovamenti appartenenti all'età del bronzo. Dell'età preromana è da ricordare il Castello del Tartaro, mentre alcuni studiosi affermano anche l'esistenza di un insediamento etrusco. Nel 923 Cerea era un castrum, cioè un luogo fortificato dipendente dai monaci di Verona che vi dominarono fino al 1223. In quell'anno Cerea divenne libero comu ne ma, un anno dopo, fu saccheggiato a causa della guerra tra mantovani e veronesi. Fu distrutto anche il castello che sorgeva nelle vicinanze del fiume Menago. Seguì un periodo di decadenza a causa anche delle frequenti epidemie. Nel 1700, sotto il dominio veneziano, il centro di Cerea iniziò ad allargarsi e i nobili iniziarono a costruire le loro ville. Villa Medici, Verità, Sommariva, sono alcuni esempi, mentre nei dintorni sorsero Villa Dionisi a Cà del Lago, Villa Franco al Piatton e Villa Guastaverza a Ramedello.
Nel cuore del mobile classico Cerea è un comune che presenta una storia ricca e ben documentata, popolato di personaggi che nel corso dei secoli hanno lasciato il segno in modo importante sull'intero territorio della pianura veronese. Oggi è una comunità caratterizzata da un notevole dinamismo che riflette sia nel suo andamento demografico in forte espansione, sia nel suo aspetto urbanistico, l'intraprendenza economica degli abitanti. La popolazione, che nel 1951 era di 11.531 unità, è oggi passata ad oltre 15.000, con un andamento demografico eccezionale per la Bassa Veronese; l'inizio di questo incremento è coinciso con lo sviluppo della manifattura del mobile d'arte, un'attività che cominciò alla metà degli anni Venti nella frazione Asparetto. Qui, un modesto “marangon”, Giuseppe Merlin, fu incaricato dall'ing. Bruno Bresciani di restaurare un antico mobile del ‘600. In seguito si occupò di “aggiustare” mobili antichi o semplicemente vecchi, che talmente cattive ne erano le condizioni, che di fatto richiedevano la ricostruzione quasi totale del mobile. L'abilità acquisita nel riprodurre fedelmente mobili delle varie epoche, lo portò ben presto a trasformare la propria attività di restauratore di mobili d'arte in quella di costruttore di mobili in stile, spesso utilizzando per questi legnami d'epoca recuperati da mobili di scarso valore ed in disfacimento. Il favore che questi mobili incontrarono sul mercato, dapprima veronese poi ampliando sempre più la propria fama in Italia e nel mondo, fu tale che il paese divenne centro di una zona, estesa a numerosi paesi della pianura veronese, di una fiorente attività economica legata alla produzione di mobili e antiquario a partire dal secondo dopoguerra.
La crisi che dagli anni Ottanta investe il settore del mobile, ha visto accanto ad una ristrutturazione organizzativa delle imprese esistenti, la nascita di nuove e diversificate attività economiche. Nonostante la lenta e inesorabile diminu-zione delle imprese del settore del mobile, Cerea rappresenta ancora, con le oltre 500 imprese operanti nel settore, un terzo dell'intera area della pianura veronese e un quarto dell'intera provincia di Verona, un centro di riferimento per la produzione del mobile classico. Il 95% delle aziende del mobile sono ancora a carattere artigianale, con un numero di addetti complessivo che supera le 1.600 unità. Oggi a Cerea esistono quattro importanti zone industriali e artigianali per un'area complessiva che supera 1.500.000 mq. Nel paese operano stabilmente ben undici sportelli bancari, segno inequivocabile di un tessuto economico e sociale con un notevole grado di benessere diffuso.